Che cos’è il digitale

Cecilia Scatturin e Mario Verdicchio, «Che cos’è il digitale», Carocci editore 2025.

Nel quadro della comunicazione odierna, segnata dalle tecnologie che disegnano in maniera sempre più dinamica, diffusa e radicata la circolazione e la produzione dei contenuti, può tornare utile riappropriarsi di uno sguardo che al tempo stesso abbracci nel suo complesso il panorama di riferimento e ci riconduca in qualche modo all’essenza originaria di questo stesso scenario.

Un approccio, questo, che possiamo ritrovare in questo lavoro di Cecilia Scatturin e Mario Verdicchio, pensato per offrire uno sguardo attento e approfondito sul mondo digitale, preso in considerazione in termini di concetti, strumenti e trasformazioni. Con un linguaggio adatto anche ai lettori meno esperti, questo agile volume illustra i diversi – e a volte contraddittori – ruoli svolti dalla digitalizzazione.

Partendo da approcci differenti e in qualche modo complementari – Cecilia Scatturin è storica dell’arte, lavora nel campo delle Digital Humanities ed è docente di Metodi e principi del digitale all’Università degli Studi di Bergamo, mentre Mario Verdicchio è ricercatore in Logica e Filosofia della scienza all’Università degli Studi di Bergamo e si occupa di arte digitale con xCoAx.org e di etica delle tecnologie al Berlin Ethics Lab – i due autori disegnano in queste pagine un’indagine multidisciplinare che – spaziando dai fondamenti delle scienze quantitative alle rielaborazioni delle attività artistiche e culturali – intende illustrare le entità digitali e il loro rapporto non solo con i contesti in cui sono inserite, ma anche con gli stessi fruitori, vale a dire tutti noi che quotidianamente ci troviamo a interagire, direttamente o indirettamente, con il mondo tecnologico e le sue diverse manifestazioni. (© Gazzetta di Parma)