La vitalità di Chauhan e il clarinetto di Titti omaggiano Mozart

Il ventisettenne di Birmingham guida la Filarmonica Toscanini in pagine di Mozart e Stravinskij

Una cosa che colpisce della vitalità di Alpesh Chauhan è il suo gesto generoso, dinamico e partecipe, capace di plasmare la materia timbrica dell’orchestra che ha di fronte restituendone una risposta sonora vivace ma misurata e rispettosa della pagina posta sul leggio. Un’apparente contraddizione tra un gesto plasticamente più che eloquente e l’originale eleganza del risultato musicale, che è forse la cifra che è rimasta più impressa del concerto che ha visto impegnata sul palco dell’auditorium Paganini la giovane bacchetta inglese – recentemente nominato nuovo direttore principale della Filarmonica Toscanini –, l’orchestra di Parma e il clarinetto solista di Daniele Titti, prima parte della stessa compagine.
Il programma proposto intrecciava da un lato composizioni dello Stravinskij neoclassico di brani quali la suite Pulcinella da Pergolesi – qui restituita con coinvolgente e ironica vivacità – e il Concerto in bemolle per orchestra da camera “Dumbarton Oaks”, e dall’altro due celeberrime pagine mozartiane come il Concerto per Clarinetto e orchestra K622 e la Sinfonia n. 40 in sol minore K550.
Proprio nel concerto pensato da Mozart per Staedler abbiamo potuto ritrovare una qualità di lettura decisamente coinvolgente…continua a leggere… (© Il giornale della musica)