Arc Fiction

Hermon Mehari, Alessandro Lanzoni, «Arc Fiction», Mirr 2021, 1 CD.

Hermon Mehari (tromba) e Alessandro Lanzoni (pianoforte) raccolgono in questo lavoro discografico tutta la freschezza della loro fantasia musicale, diluita in undici brani che condensano in tre quarti d’ora scarsi di musica un dialogo fitto e affiatato, disegnato in equilibrio tra guizzi originali e miscele stilistiche più consolidate.

Un tracciato musicale nel quale i due strumentisti si confrontano con creazioni originali, firmate sia a quattro mani sia ora dall’uno ora dall’altro musicista, completate da un significativo omaggio a Charlie Parker rappresentato dal brano “Donna Lee”, penultimo titolo in scaletta.

Hermon Mehari, nato Dallas nel 1987 e trombettista tra i più intraprendenti della sua generazione ha vinto, tra le altre cose, la “National Trumpet Competition” degli Stati Uniti nel 2008, il concorso internazionale di “Trombe Jazz Carmine Caruso” nel 2015, oltre ad essersi piazzato al secondo posto nella “International Trumpet Guild Competition” a Sydney ed essere stato semifinalista alla “Thelonious Monk Jazz Competition” nel 2014.

Dal canto suo anche Alessandro Lanzoni ha raccolto diversi riconoscimenti, tra i quali il “Premio Massimo Urbani” (2006), il Primo Premio al “Luca Flores” (2008), il “Best Young Soloist” al concorso “Martial Solal” di Parigi (2010), il “Top Jazz 2013” come “Miglior Nuovo Talento dell’Anno”, il “Memorial Tullio Besa” per la XIII edizione (2014) e il “Premio Renato Sellani” (2015).

Due profili, quindi, variamente consolidati la cui fantasia creativa si è fusa nel dialogo raccolto in questo disco, disegnato dagli intrecci strumentali tra il timbro della tromba di Mehari e quello del pianoforte di Lanzoni, tratteggiati grazie agli spunti interpretativi ora più serrati ora più distesi testimoniati da brani quali “End of the Conqueror”, “B/Bb”, “Reprise in Catharsis”, “Volver”, “Peyote”, “Boston Kreme” o ancora “Penombra”, tutte pagine firmate da entrambi i musicisti e nelle quali pare emergere il senso più compiuto e interessante del loro incontro espressivo. (© Gazzetta di Parma)