Non tutti i pubblicitari vengono per nuocere

Alessandro Alziati, «Non tutti i pubblicitari vengono per nuocere», Do it human 2023.

Questo libro offre due vantaggi: da un lato le sue 296 pagine custodiscono un vero e proprio vademecum utile per attraversare in maniera consapevole il variegato mondo della pubblicità e della comunicazione, dall’altro lato svolge questa mandato con una freschezza e uno humor decisamente coinvolgenti.

Nella sua introduzione, l’autore Alessandro Alziati racconta: «Ho iniziato nella pubblicità tradizionale (non ammetterò mai quanti film vi ho rovinato con i miei spot in TV), ispirato dai più grandi e totalmente rapito dal loro buongusto, dalla loro cultura e dalla loro intelligenza poi, appena trentenne, mi è toccato imparare a surfare tra i bit di internet».

Da pubblicitario di lungo corso, Alziati sceglie dunque di utilizzare, in senso positivo, termini quali “buongusto”, “cultura” e “intelligenza”, superando così il vecchio adagio che vede chi lavora nell’ambito della comunicazione commerciale impegnato solo a vendere convincendo o addirittura manipolando il prossimo.

Se anche il titolo va in questa direzione – «Non tutti i pubblicitari vengono per nuocere» – il sottotitolo ribadisce il concetto: «Dizionario semi-serio per gestire creativi eccentrici e impossibili».

Un programma che l’autore riesce a svolgere egregiamente, sfatando diversi luoghi comuni attraverso un percorso tratteggiato letteralmente dalla A alla Z.

Un esempio in questo senso si può subito trovare alla voce “Advertising”: «Sfatiamo subito tre miti: l’advertising, chiamiamolo adv che facciamo prima, non serve a lanciare i prodotti, non è una campagna e, birichino chi lo pensa, non conquisterà mirabolanti quote di mercato, a meno che non investa altrettante mirabolanti risorse economiche».

Per dirla con il motto della McCann, agenzia pubblicitaria statunitense fondata nel 1930: “La verità detta bene”. (© Gazzetta di Parma)