Forests

Silent Fires, «Forests», APM 2019, 1 CD.

Con questo lavoro d’esordio la formazione composta da Alessandro Sgobbio al pianoforte, Karoline Wallace alla voce, Hilde Marie Holsen a tromba e soundscapes e Håkon Aase al violino – originale quartetto nato alla Norwegian Academy of Music di Oslo – propone un paesaggio sonoro plasmato attraverso sofisticate trasparenze timbriche, tratteggiate con una densità compositiva pregnante, declinata in undici brani che appaiono quali momenti di riflessiva sedimentazione espressiva.

È un percorso tracciato a passi misurati, accurati e densi quello offerto da questo “Forests”, album segnato da un titolo evocativo che trova nelle composizioni qui raccolte non tanto una dimensione descrittiva propriamente intesa, bensì tratteggi evocativi nei quali si decanta una fantasia compositiva che trova materia originale nell’affinità restituita da questa formazione.

Un lavoro che prende corpo brano dopo brano grazie a un percorso sonoro che pare procedere per sottrazione, dove fin dalla prima composizione “En Astheneía” emerge quell’originale tessuto strumentale che, tra gli intrecci timbrici acustici e inserti elettronici, asseconda nel corso del disco il peregrinare vocale di Karoline Wallace attraverso testi che richiamano atmosfere tra lo spirituale e l’evocativo.

Una cifra che, pur nella variegata caratterizzazione che segna le undici tappe che compongono questo percorso musicale, mantiene una propria linea coerente e omogena rintracciabile in quella miscela di tensione improvvisativa e reminiscenze classico-contemporanee che collocano questo lavoro sulla via ormai articolata ma ben connotata di un jazz tipicamente europeo.

Caratteri che emergono in modo particolare in brani quali, tra gli altri, “Luce Della Perfezione”, o ancora in “Qâf”, oasi solistica nella quale il pianista parmigiano tratteggia frammenti di intensa espressività. Un disco, in sintesi, segnato da una fresca originalità, che invita all’ascolto e al riascolto. (© Gazzetta di Parma)