Speak Slowly Please

Pollock Project, «Speak Slowly Please», Be Human Records 2017, 1 CD.

Già dai primi due brani, “L As in A Gift” e “Unnecessary 2017”, si possono respirare le diverse atmosfere, ora distese ora più dinamiche e trascinanti, che contraddistinguono questo quarto disco dei Pollock Project, collettivo capitanato da Marco Testoni (pianoforte, handpan, percussioni, tastiere, cori, programming) al cui fianco troviamo Simone Salza (sax soprano, sax alto), Elisabetta Antonini (voce, live electronics), Mats Hedberg (chitarre), oltre ad altri musicisti coinvolti per alcuni degli otto brani raccolti in questo lavoro, va a dire Giancarlo Russo (basso in “Unnecessary”), Guido Benigni (basso in “Speak Slowly Please!”) e Primiano Di Biase (pianoforte in “So What”). La caratteristica miscela stilistica che segna la personale cifra di questa formazione si ritrova qui rafforzata e rinvigorita dalla scrittura di Testoni – autore di tutti i brani tranne due omaggi, rispettivamente, a Miles Davis con “So What” e a Frank Zappa con “Watermelon on Easter Hay” – capace di mescolare rimandi e stilemi provenienti da un ventaglio espressivo che va da jazz al rock attraverso una sintesi variegata e coinvolgente. Un dato arricchito anche dalla presenza della voce di Elisabetta Antonini, protagonista dei due titoli “L As in A Gift” e “Speak Slowly Please!”, quest’ultimo brano eponimo che appare tra le composizioni più riuscite di un album che alterna efficaci tratteggi strumentali a dinamici loop elettronici. Un mondo sonoro, quello offerto dai Pollock Project, che si conferma anche in questa occasione variegato e originale, e che trova una delle riletture più intriganti della dimensione dilatata nella quale viene immersa la zappiana “Watermelon in Easter Hay” che chiude emblematicamente il disco. (© Gazzetta di Parma)