Three Generations
“Three Generations”, Caligiuri Tavolazzi e Capiozzo alla Giovane Italia
Tra le varie occasioni per ascoltare musica jazz dal vivo nella nostra città, abbiamo seguito giovedì scorso un appuntamento ospitato presso il circolo Giovane Italia. Si è trattato di un concerto che vedeva protagonista la formazione composta da Leo Caligiuri al pianoforte, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Chicco Capiozzo alla batteria, impegnati nel progetto “Three Generations”.
Nato su intuizione di Chicco Capiozzo, rappresentante della “generazione di mezzo”, questo trio unisce l’esperienza di Tavolazzi – collaboratore, tra i tanti nomi illustri, anche del padre di Chicco, il batterista Giulio Capiozzo, cofondatore degli Area assieme allo stesso bassista – e la freschezza di Caligiuri, componente più giovane del gruppo.
E proprio la creatività del pianista, originario di Cariati e parmigiano d’adozione, ha rappresentato il filo conduttore del concerto dell’altra sera, segnato da un percorso di ascolto tracciato attraverso alcune composizioni originali dello stesso Caligiuri, una materia musicale capace di stimolare la fantasia interpretativa dei due compagni di viaggio, concretizzata in un interplay caratterizzato da una naturale spontaneità.
Brani come “Midnight Wind”, “Open Street”, “Sunset Poetry”, “Chance” o “New Song” hanno dato modo al pubblico presente di saggiare la vena compositiva di Caligiuri, nutrita di un pianismo tecnicamente sicuro con il quale ha dialogato con l’estro generoso del contrabbasso di Tavolazzi e la solidità dinamica della batteria di Capiozzo. Un connubio che ha trovato una delle espressioni più riuscite in “La Palummedda”, rilettura di una melodia popolare nella quale il pianista ha saputo esprimere una bella eleganza armonica.
A chiudere la serata è stato chiamato sul palco il sax di Carlo Atti, coinvolto in un classico del repertorio jazzistico come “Solar”, brano di Miles Davis ma la cui diffusione si deve principalmente a Bill Evans e alla sua incisione dal vivo al Village Vanguard del ’61. Alla fine applausi convinti per tutti i musicisti impegnati da parte di un pubblico nel quale, esattamente come sul palco, si mischiavano diverse generazioni. (© Gazzetta di Parma)