A Light In The Darkness

Andrea Goretti, «A Light In The Darkness», Dodicilune 2021, 1 CD

Mantovano, classe 1990, Andrea Goretti racchiude in questo recente debutto discografico la sua personale visione di un’espressione pianistica che restituisce la dimensione solistica attraverso una interessante ricognizione espressiva. Una ricerca che, per diversi aspetti, pare nutrirsi di un’indagine intima e personale, costruita sulla base di una lettura stilistica che miscela la tradizione di un Novecento musicale ormai storicamente assimilato e ricercate tensioni jazzistiche.

Una sintesi che rimanda anche a un percorso formativo maturato tra le aule del nostro Conservatorio “Arrigo Boito”, sotto la guida di docenti quali Alberto Tacchini, Roberto Bonati e Roberto Dani – oltre a studi di composizione con Luigi Abbate e di sassofono con Massimo Ferraguti – percorso coronato con il Diploma di Pianoforte Jazz, ottenuto discutendo una tesi su John Taylor.

Un retroterra che questo pianista e compositore mette a frutto offrendo in questo disco undici tappe di un percorso che lo vede impegnato a tratteggiare attraverso i tasti del suo pianoforte un immaginario musicale variegato, a partire dall’iniziale “Hard to S(t)ay”. Una composizione, quella che apre questo lavoro discografico, che si rivela interlocutoria non solo per il gioco di parole del titolo ma soprattutto per l’andamento espressivo restituito da un brano che, con i suoi 5 minuti e 33 secondi, si rivela il più lungo dell’album.

Seguono una dopo l’altra tracce diversificate per consistenza compositiva e atmosfera interpretativa, ma tutte in qualche misura accomunate da un’attenzione che si riverbera sia sugli aspetti più tecnico-interpretativi – vedi l’uso del pedale di risonanza – sia su quelli più stilistico-compositivi. Un dato, quest’ultimo, che emerge in maniera caratteristica da brani quali “T.T.T.X”, composizione che rende omaggio ai “Twelve Tone Tune” di Bill Evans, o ancora da “Question”, un condensato ed essenziale interludio, snodo ideale posto al centro della tracklist che rimanda alla poesia di Umberto Petrin riportata nel booklet ed ispirata alla musica di Goretti.

Un elemento, quello poetico, che assieme al rimando materico-pittorico richiamato dalla copertina di questo disco – olio su tela del 2013 di Donaera titolato “In mezzo alla tempesta” – completa in maniera significativa questa personale ricerca di “una luce nell’oscurità”. (© Gazzetta di Parma)