Bergamo Jazz 2018

Linda May Han Oh / Chucho Valdes e Gonzalo Rubalcaba / Chano Dominguez Trio, Bergamo Jazz, Bergamo 24 marzo 2018.

Arrivato quest’anno alla sua quarantesima edizione “Bergamo Jazz” rappresenta uno dei festival più consolidati della nostra penisola, capace di attirare un pubblico di appassionati e non. Per questo 2018 la terza tappa della direzione artistica del trombettista statunitense Dave Duglas ha compilato un cartellone con parecchi nomi celebri, collocati soprattutto negli appuntamenti centrali della programmazione ospitati nel grande teatro Creberg, tra i quali Maceo Parker, Uri Caine, Paolo Fresu, Chucho Valdes, Chano Dominguez, Gonzalo Rubalcaba, Enrico Rava. Tra le diverse proposte – oltre al cartellone principale, i concerti fuori abbonamento e la sezione “Scintille di Jazz” dedicata ai nuovi talenti – abbiamo seguito tre dei concerti che hanno animato la giornata di sabato scorso, ad iniziare dall’esibizione di Linda May Han Oh, contrabbassista poco più che trentenne ospitata nel pomeriggio presso l’auditorium di piazza della Libertà. Già al fianco di diversi artisti di primo piano e attualmente componente del quartetto di Pat Metheny, questa musicista, affiancata qui da Greg Ward (sax), Matthew Stevens (chitarra), e Arthur Hnatek (batteria), ha presentato brani tratti, tra l’altro, dal suo ultimo disco titolato “Walk Against Wind”, segnato da un interessante gusto compositivo, valorizzato da una padronanza strumentale messa in luce in particolare nei momenti in cui Linda May imbracciava il basso elettrico. Ci siamo poi spostati al teatro Creberg per la “Latin Piano Night”, il doppio concerto serale aperto dal duo composto da Chucho Valdes e Gonzalo Rubalcaba. Uno di fronte all’altro, i due pianisti cubani si sono confrontati sulla scia di rimandi i più diversi, da reminiscenze mozartiane e bachiane a ritmi caraibici, da inflessioni blues a scarti più marcatamente jazzy. Un confronto tra due generazioni il quale, più che momenti di particolare intensità, ha regalato lunghe rincorse virtuosistiche. Diverso il clima espressivo offerto dal trio del pianista spagnolo Chano Dominguez che, assieme al contrabbasso di Horacio Fumero e alla batteria di David Xirgu, ha saputo accompagnarci in un immaginario raffinato, dove un’interplay rodato e, al contempo, rilassato ha restituito una piacevole miscela di classici stilemi jazzistici profumati di sapori iberici. In tutte le occasioni pubblico numeroso e, a giudicare dagli applausi, palesemente soddisfatto. (© Gazzetta di Parma)