Clorofilla

Leila Shirvani – Francesco Diodati – Sara Shirvani – Enrico Morello, «Clorofilla – Chloros Pyllon», Tǔk Music 2019, 1 CD.

C’è un’idea di delicata e profonda densità, intrisa di rimandi interni, affioranti in filigrana come le nervature delle foglie, radicati in una tradizione tanto remota quanto astratta in questo lavoro realizzato per l’etichetta Tǔk Music di Paolo Fresu da un quartetto di giovani musicisti quali Francesco Diodati (chitarra), Leila Shirvani (violoncello), Sara Shirvani (pianoforte) ed Enrico Morello (batteria).

Emblematico, in questo senso, appare il brano “Rami Riturnella”, a firma di Diodati e ispirato a una melodia tradizionale calabrese che, dopo un iniziale tratteggio di chitarra, viene disegnata dal violoncello con cura “classica” e quasi rituale. Un’atmosfera sospesa seguita da “Rashid Khan”, composizione originale di Leila Shirvani nella quale il precedente segno melodico-armonico pare contratto e rielaborato attraverso un infinito ritorno di variazioni intrecciate tra i timbri strumentali che si alternano in un cangiante primo piano narrativo.

Un carattere espressivo che innerva tutti di dodici brani che compongono questo disco e che trova un’altra sintesi ideale in “Melodia popolare persiana”, composizione segnata dal canto melanconico che dal violoncello passa al pianoforte per ritornare allo strumento ad arco in tessitura più acuta, ideato dalla stessa Leila Shirvani, artista romana di origine anglo-persiana come la più giovane sorella Sara.

Il violoncello appare la voce narrante principale di questo disco, ma non mancano spazi di primo piano anche per la batteria e le percussioni di Morello (“Lade bum Umadi”) o per le incursioni elettriche ed effettistiche della chitarra di Diodati (“Chemical”).

Un disco decisamente piacevole all’ascolto e interessante nella concezione, sviluppato sul tema ecologista che nell’immagine della sintesi clorofilliana trova la metafora per una creatività fresca e accattivante, realizzato anche grazie all’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” di MIBAC (Ministero della Cultura) e SIAE (e quando le istituzioni pubbliche fanno qualcosa di buono ci pare corretto riconoscerlo). (© Gazzetta di Parma)