Di Bonaventura e la rivoluzione dei garofani portoghese

Daniele di Bonaventura Band’Union, «Garofani rossi», Tŭk Music 2019, 1 CD.

Daniele di Bonaventura, musicista che ha mosso i primi passi studiando pianoforte e violoncello per poi diplomarsi in composizione, durante un viaggio in Argentina ha conosciuto il bandoneon, strumento che è divenuto il suo principale interlocutore nell’ambito di una carriera che lo ha visto collaborare con artisti come Enrico Rava, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Oliver Lake, David Murray e Omar Sosa, solo per citarne alcuni.

Un percorso creativo nel quale di Bonaventura ha dato forma anche al progetto Band’Union, un quartetto attivo da oltre un decennio che comprende Felice Del Gaudio (contrabbasso), Alfredo Laviano (percussioni) e Marcello Peghin (chitarra). Proprio con questa formazione il musicista marchigiano ha realizzato il presente disco titolato “Garofani Rossi” – riferimento alla rivoluzione dei garofani in Portogallo, richiamata anche dalla foto in copertina – e dedicato alla figura del giornalista e foto-reporter Mario Dondero.

Il lavoro, pubblicato lo scorso anno in tiratura limitata e recentemente ristampato in occasione del 25 aprile dalla Tŭk Music dello stesso Fresu per la sezione Reloaded, raccoglie dieci brani selezionati tra canti politici e di lotta di varie parti del mondo, legati ai movimenti rivoluzionari che hanno rappresentato importanti svolte politiche e sociali, qui riletti in chiave jazz.

La selezione raccoglie alcuni dei titoli più celebri ed emblematici, a partire da “Hasta Siempre Comandante” che apre il disco, seguito da “Bella ciao“, “Fischia il vento“, “L’internazionale” e “El Pueblo Unido Jamàs Serà Vencido“, rievocando con gusto personale le atmosfere e soprattutto gli ideali che sono custoditi in queste melodie popolari.

Particolarmente ispirate si rivelano le riletture di “El quinto regimiento“, sulla Guerra di Spagna, de “Il Canto Dei Lavoratori” che chiude l’album, o ancora di “Grandola Vila Morena“, canzone composta da José Afonso, scelta dal Movimento delle Forze Armate (MFA) quale segnale, appunto, della Rivoluzione dei Garofani in Portogallo il 25 aprile del 1974. (© Gazzetta di Parma)