Easytude

Julian Mazzariello – Enzo Pietropaoli, «Easytude (Live)», Fonè Jazz 2020, 1 CD

L’interesse per questo progetto discografico miscela due aspetti che riguardano da un lato il repertorio scelto e le interpretazioni attraverso le quali viene restituito, e dall’altro la qualità del suono quale elemento che contraddistingue un oggetto con caratteristiche proprie come è, a tutti gli effetti, un disco. Un dato, quest’ultimo, che a volte scivola in una dimensione secondaria rispetto al grado di attenzione di ascolto, ma che rappresenta uno degli elementi peculiari dello stesso “oggetto” rappresentato dalla musica registrata.

Un carattere che varia naturalmente a seconda del supporto che veicola il suono – dal vinile al CD, fino ai formati più o meno compressi per essere trasmessi in rete, come il famoso MP3 – ma che condiziona inevitabilmente la materia musicale, divenendone uno degli elementi che caratterizzano un’opera discografica. In questo quadro, il presente album che vede impegnati Julian Mazzariello al pianoforte e Enzo Pietropaoli al contrabbasso rappresenta un significativo esempio di quanto la scelta di un particolare organico strumentale e di un determinato repertorio siano valorizzati da una ripresa sonora particolarmente curata.

In questo caso il duo impegnato ha scelto di percorrere un tracciato nutrito delle classiche atmosfere di standard quali, tra gli altri, “Just one of those things” e “I concentrate on you” di Cole Porter, riletti con un’equilibrata eleganza che abbiamo ritrovato anche negli altri brani qui proposti, da “Time after time” di Jule Styne che apre l’album, per arrivare a “Footprints” di Wayne Shorter che lo chiude, passando per altre oasi di particolare efficacia quali “Bluesette” di Toots Thielemans o “Some other time” (Leonard Bernstein, Betty Comden, Adolph Green), fino ai profumi italiani di “Dalle radici” di Eduardo De Crescenzo.

Un percorso musicale registrato dal vivo da Giulio Cesare Ricci lo scorso anno in occasione della prima edizione del Fonè Music Festival ospitato dal Museo Piaggio di Pontedera. Ricci ha realizzato due master: analogico per le incisioni su vinile e digitale DSD per i SuperAudioCD, utilizzando inoltre una tecnica di registrazione “ad effetto di campo”, senza utilizzo di equalizzatori, sistemi di espansione e compressione del suono.

Caratteristiche, queste, che contribuiscono al valore aggiunto rappresentato da un suono denso e timbricamente equilibrato, capace in questa occasione di valorizzare a pieno il piacere dell’ascolto musicale. (© Gazzetta di Parma)