Naked Truth

Avishai Cohen «Naked Truth», ECM Records 2022, 1 CD

Il distillato espressivo raccolto da Avishai Cohen in questo recente lavoro discografico ci restituisce la capacità di questo musicista di lavorare per sottrazione, mantenendo al tempo stesso intatta quella densità sonora che rappresenta uno degli elementi caratteristici della sua visione musicale.

Affiancato con significativa naturalezza di intenti dal pianista Yonathan Avishai, dal bassista Barak Mori e dal batterista Ziv Ravitz, il trombettista e compositore israeliano offre in questa occasione una sorta di suite estemporanea registrata nel settembre dello scorso anno nel sud della Francia, presso gli studi La Buissonne di Pernes-les-Fontaines, in una sorta di oasi riflessiva e condivisa dai quattro musicisti, legati da un’affinità coltivata grazie ad una lunga frequentazione.

Articolato in otto parti, il percorso di ascolto ripercorre idealmente il tragitto rappresentato dalla ricerca della “nuda verità” che per Avishai Cohen pare abitare tra le pieghe di un suono denso e scarno al tempo stesso, tratteggiato attraverso elementi reiterativi ora affidati al pianoforte di Yonathan Avishai – “Part II” – ora al contrabbasso di Barak Mori – “Parte III” – ora sparpagliati brano dopo brano grazie agli sbalzi ritmici definiti e misurati scaturiti dalla batteria di Ziv Ravitz.

Uno scambio strumentale al tempo stesso continuo e profondo, che alimenta una vena melodica dilatata nel disegnare archi lirici a tratti frammentati, altre volte più ampi e distesi, nel complesso continuamente cangianti attraverso un materiale timbrico malleabile e pregnante.

Un passo riflessivo, in sintesi, quello proposto dal musicista israeliano in questo lavoro che, dopo aver attraversato una dopo l’altra le otto tappe più sopra ricordare, si chiude con il brano “Departure”, composizione ispirata all’omonima lirica della poetessa israeliana Zelda Schneurson Mishkovsky, che la voce recitante dello stesso Avishai Cohen sussurra tra le note sparse sullo sfondo: «È necessario iniziare ad allontanarsi dallo splendore dei cieli e dai colori della terra, stare soli e affrontare il silenzio della morte, separarsi dalla curiosità, lasciare le parole, tutte le parole che ho letto e ascoltato».  (© Gazzetta di Parma)