Post Jazz Chamber Music

Francesco Baiguera «Post Jazz Chamber Music», AUT Records, 1 CD

Composto nel periodo del primo lockdown causato dalla pandemia, il materiale musicale raccolto in questo recente lavoro discografico di Francesco Baiguera ci propone un mondo espressivo nel quale vengono miscelate in egual misura derivazioni di area classico-contemporanea e rimandi jazz. Una sorta di perlustrazione dei confini tra le differenti tendenze stilistico-musicali di un passato più o meno recente che viene declinata con un gusto contemporaneo personale e vivace, che l’autore tratteggia attraverso un dinamico approccio, al tempo stesso, compositivo e improvvisativo.

Un carattere che si manifesta in maniera differente ma coerente in tutti e sette i brani che costituiscono una vera e propria suite, elemento che connota il segno più formale restituito da questo lavoro rispetto al precedente disco “Prelude”, come lo stesso Baiguera evidenzia in una recente intervista: « In “Post Jazz Chamber Music” si trova un viaggio sonoro più strutturato, che concede sempre libertà all’esecutore, ma gli incastri ritmico-melodici sono talvolta più serrati e vi sono più momenti stabiliti dal pentagramma. I due progetti hanno in comune il fatto di essere stati ideati e scritti proprio per le persone con cui sono stati registrati e successivamente portati dal vivo».

Ad affiancare il chitarrista bresciano troviamo quindi Daniele Richiedei al violino, Massimiliano Milesi ai sassofoni e Giulio Corini al contrabbasso, vale a dire una formazione che aggiunge ad una palese affinità interpretativa anche uno specifico colore timbrico-strumentale. Un carattere che sottolinea la pasta sonora che connota il disco attraverso una dimensione cameristica che dal titolo passa ai diversi brani, in una sorta di continua metamorfosi che attraversa l’iniziale “Heavy Blue”, per passare in brani quali “Beauty Through Clouds” o “Never So Close”, per terminare con il morbido clima della finale “Postlude”.

Quaranta minuti circa di una musica nella quale la libera improvvisazione si rivela elemento centrale ma non isolato nel concorrere alla restituzione della visione compositiva fresca e personale di Francesco Baiguera.  (© Gazzetta di Parma)