On the Bare Rocks and Glaciers

Francesco Chiapperini, «On the Bare Rocks and Glaciers», Caligola Records 2021, 1 CD

L’ascolto di questo recente lavoro di Francesco Chiapperini nei giorni attorno al 25 aprile, vale a dire al giorno che celebra la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista – e, se vogliamo, rappresenta idealmente la liberazione dalla guerra in quanto tale – assume una valenza particolare.

Il clarinettista e compositore originario di Bari ma lombardo d’adozione, raccoglie in questo album una sorta di suite il cui titolo è ispirato alla “Preghiera degli alpini”, brano del compositore parmigiano Giovanni Veneri proposto anche in chiusura del lavoro, le cui parole iniziali sono qui riprese dalla voce recitante di Maurizio Arena: «Su le nude rocce e i perenni ghiacciai, armati come siamo di fede e di amore, ti preghiamo Signore: proteggi le mamme, proteggi le spose, i figli ed i fratelli».

Un rimando che caratterizza l’intera atmosfera di questa sorta di intima riflessione in musica, ispirata al mondo alpino e alle sue montagne, alla guerra e della speranza di ritornare ai propri cari sani e salvi. Un percorso che, come una marcia cadenzata dal passo regolare degli scarponi sui sentieri ghiacciati, ci immerge in un mondo sonoro asciutto e scarno, in un certo senso “nudo” come le rocce che accolgono i soldati.

Un carattere che emerge in maniera plastica da questa registrazione realizzata tra il 4 e il 5 luglio 2020 nella Chiesa della S.S. Trinità di Parre (Bergamo), il cui reverbero ha accolto i segni timbrici di un organico dall’originale personalità espressiva. Come evidenzia lo stesso Chiapperini, «La particolarità del progetto sta nella scelta di lavorare con una formazione di soli fiati (ad eccezione del violino) e di non coinvolgere alcuno strumento armonico o percussivo. […] La musica che ne deriva si prefigge di ricreare l’organicità di un coro, quello degli alpini appunto».

Un’idea musicale che viene assecondata da musicisti quali, oltre allo stesso Chiapperini, Virginia Sutera, Vito Emanuele Galante, Mario Mariotti, Roger Rota e Andrea Ferrari, la cui affiatata intesa attraversa diversi repertori – oltre ai brani originali di Chiapperini, il mondo classico di Pergolesi o di Grieg e quello jazzistico di Swallow, per esempio – in un viaggio d’ascolto originale, denso ed essenziale assieme. (© Gazzetta di Parma)