ReWanderlust

Paolo Fresu Quintet feat Erwin Vann, «ReWanderlust», Tûk Music, 1 CD.

Operazioni come quella proposta dalla collana “Reloaded” dell’etichetta discografica Tûk Music hanno il pregio – oltre che di ravvivare la qualità del suono – di riportare alla memoria incisioni che hanno segnato un momento significativo nella vita artistica dei musicisti che le hanno realizzate.

È il caso, per esempio, di questo disco titolato “ReWanderlust” e dedicato a una registrazione del 1997 ora riproposta con un nuovo mastering segnato dall’accurato lavoro che Stefano Amerio ha realizzato per la casa discografica fondata a Paolo Fresu. Ed è proprio la grana espressiva della tromba e del flicorno del musicista sardo la protagonista di questa riscoperta, al centro di questa questa incisione assieme allo storico quintetto italiano che comprende, oltre allo stesso Fresu, Tino Tracanna ai sax tenore e soprano, Roberto Cipelli al pianoforte, Attilio Zanchi al contrabbasso e Ettore Fioravanti alla batteria, formazione impreziosita per l’occasione dal sax tenore di Erwin Vann.

II disco è la testimonianza di una fortunata sessione francese di registrazione improvvisata ed estemporanea, che ha generato tredici brani dai quali traspare l’intensa affinità di questa formazione. Come ricorda lo stesso Fresu: «in un certo senso la Francia, con OWL (Pussiau), con BMG e con il celebre e premiato “Night on The City”, è stata ventre gravido non solo per me ma anche per il Quintetto[…]. “Wanderlust” [è stato] il primo di una fortunata serie di cinque dischi prodotti dalla major francese che [hanno rafforzato] il mio rapporto creativo con la Francia. Il repertorio è composto da vecchie e nuove composizioni del Quintetto, per l’occasione arrangiate per sestetto, che riprendono il mood di album come “Ossi di Seppia” e “Ensalada mistica”, precedentemente pubblicati per la Splasc(h) Record».

In questa veste rinnovata, ritornano la freschezza espressiva di brani come “Trunca e peltunta”, traccia che apre il lavoro e che rimanda a ricordi personali di Fresu – «in lingua sarda logudorese “troncare e bucare” era il segno che mio padre utilizzava per marchiare le sue pecore distinguendole così dalle altre greggi» – o ancora, tra le altre, la trascinante composizione eponima “Wanderlust”, termine inglese di origine tedesca che si riferisce al romantico desiderio di viaggiare ed esplorare il mondo.

Se la musica è un viaggio, questo disco dimostra una volta di più che, per usare le parole di Giuseppe Ungaretti riportate nel booklet del disco, “la meta è partire”. (© Gazzetta di Parma)