Rohesia Violinorchestra

Francesco Del Prete, «Rohesia Violinorchestra», Controvento – Dodicilune 2023, 1 CD

Sappiamo come l’accostamento tra musica e vino affondi le proprie radici in una tradizione millenaria la quale, giusto per condividere alcune rapide ed estemporanee coordinate, rimanda a pratiche come il simposio degli antichi Greci e Romani – dove i commensali bevevano vino e cantavano carmi conviviali –, richiama significative declinazioni simboliche come quella rappresentata, per esempio, dal dipinto realizzato attorno al 1660 da Vermeer e titolato “Il bicchiere di vino” – che ritrae una donna che termina il suo bicchiere di vino, con sul tavolo alcuni spartiti e sulla sedia uno strumento musicale – fino ad arrivare ai giorni nostri con le ormai innumerevoli occasioni musicali ospitate nelle cantine di ogni latitudine.

In questo quadro troviamo il singolare progetto rappresentato dal recente disco di Francesco Del Prete, violinista e compositore salentino che ha raccolto in questo lavoro cinque composizioni originali – e altrettante varianti segnate da una pasta sonora più acustica – ispirate a cinque vini dell’Azienda Vinicola Cantele, una realtà con sede a Guagnano, paese nella provincia di Lecce.

Ad affiancare Del Prete in questo lavoro troviamo musicisti come Arale (Lara Ingrosso) alla voce, Anna Carla Del Prete al violoncello, Angela Cosi all’arpa, Emanuele Coluccia al pianoforte e Roberto “Bob” Mangialardo alla chitarra. Tutti protagonisti di interventi sparpagliati tra un brano e l’altro, la cui presenza è distribuita nelle diverse composizioni quale ideale valore aggiunto timbrico ed espressivo di un tracciato musicale che intende richiamare il carattere dei differenti vini rievocati dai titoli delle composizioni.

Troviamo quindi in apertura “Rohesia Pas Dosè”, seguito da “Teresa Manara Chardonnay” – composizione che, come il vino omonimo, si ispira alla figura della moglie di Giovanni Battista Cantele, cofondatrice e figura di riferimento della tradizione vitivinicola di famiglia – e ancora “Rohesia Rosé”, “Rohesia Rosso” e “Amativo”.

Si tratta di brani che, come le successive varianti, ci offrono un clima musicale piacevolmente immediato, plasmato su scarti ritmici accattivanti e combinazioni armonico-melodiche gradevoli e rassicuranti. Una musica, si direbbe utilizzando una terminologia enologica, di “pronta beva”, fresca e piacevole all’ascolto, così come ci immaginiamo freschi e piacevoli al gusto i vini che questa stessa musica ci racconta. (© Gazzetta di Parma)