Drifting

Mette Henriette, «Drifting», ECM 2023, 1 CD.

Uscito alla fine dello scorso mese di gennaio, il nuovo disco della sassofonista norvegese Mette Henriette conferma un talento solido e originale, capace di unire – con tratto piacevolmente personale – da un lato un’attitudine compositiva fluida e riflessiva e dall’altro un attento lavoro sul suono del suo strumento.

Alla sua seconda prova discografica con l’etichetta fondata da Manfred Eicher, a distanza di quasi sette anni dal precedete doppio album l’artista poco più che trentenne si concede in questo nuovo lavoro una dimensione più essenziale rispetto alla formazione strumentale ampia e articolata che ha caratterizzato il primo disco.

I quindici brani che compongono qui il percorso d’ascolto vengono infatti tratteggiati nella dimensione del trio dove, al fianco del suo sax tenore, Henriette ritrova il pianoforte di Johan Lindvall, presente anche in occasione dell’incisione precedente, e incontra il violoncello di Judith Hamann.

Una miscela che si esprime con naturale affinità fin dal primo breve brano d’apertura, “The 7th”, neanche un minuto di musica dove il peculiare impasto sonoro di questo progetto si presenta in una sorta di introduzione che ci accompagna con passo riflessivo e solido in un immaginario musicale sinuoso.

Una materia musicale che sviluppa via via la propria forma già dal pulsare rimico del pianoforte di Lindvall che scandisce l’andamento della successiva “Across the floor”, dove la perlustrazione sul suono perseguita da Henriette si spinge a indagare le variegate possibilità timbrico-espressive scaturite dal lavoro sull’ancia, in sovrapposizione distesa con le note lunghe del violoncello di Hamann.

Un giuoco di sottili equilibri timbrici che prosegue anche nei brani successivi, immersi in tratteggi melodico-armonici decantati ora disegnati su ampie campate liriche, ora innestati da frammenti motivici che tornano a ripresentarsi, come sotterranei rimandi interni.

Un percorso dal respiro ampio, che offre una sorta di riflessione sulle forme del tempo, come sottolinea la stessa Henriette: «“Drifting” cattura vividamente un momento nel tempo. […] Fin dall’inizio ho voluto creare materiale che potesse crescere, espandersi e contrarsi in diversi formati». (© Gazzetta di Parma)