Segni invisibili

Antonella Vitale, «Segni invisibili», Filibusta Records, 1 CD.

Un disco piacevole e immediato quello realizzato dalla cantante e autrice romana Antonella Vitale, realizzato grazie alla collaborazione, nutrita di complice affinità, di un gruppo di musicisti come Danielle Di Majo (flauto, sax soprano e sax alto), Gianluca Massetti (pianoforte e tastiere), Andrea Colella (contrabbasso) e Francesco De Rubeis (batteria e percussioni). Gli otto brani che compongono l’album scorrono con immediatezza, tratteggiando atmosfere ora più evocative – l’iniziale “Eschilo” o “Tra le nuvole” – ora più intime, come in “Amara”. Brano, quest’ultimo, che Vitale firma per testo e musica e dal quale traspare in filigrana un vissuto personale trasfigurato con garbo in un tessuto musicale segnato da un misurato e sinuoso equilibrio, aperto da una sorta di mantra ritmico-timbrico che attraversa il brano come un ruscello dolcemente carsico che emerge di tanto in tanto grazie ai disegni melodici dispiegati con piacevole intensità dal sax e dal flauto di Danielle Di Majo, e arricchito da inserti sonori ambientali-naturalistici e da un richiamo dal sapore sonoro “vintage” rappresentato dall’Adagetto dalla Sinfonia n. 5 di Mahler, nella registrazione del 1926 diretta da Willem Mengelberg alla guida della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam.

Un carattere originale e sofisticato connota, in generale, l’intero lavoro, anche grazie alla complicità di un gruppo di musicisti capaci di assecondare le atmosfere che, di volta in volta, vengono evocare dalle differenti composizioni, restituendo un clima espressivo al tempo stesso misurato ed efficace.

Assieme ai sei brani originali – nei quali un ruolo di primo piano viene rivestito dagli arrangiamenti di Gianluca Massetti, coautore anche di alcune composizioni – trovano posto due omaggi rivolti al cantautorato italiano, qui riletti attraverso una fresca e blanda atmosfera jazzistica. In questo senso, l’omaggio a Lucio Dalla rappresentato da “Tu non mi basti mai” declina il celebre brano del cantautore bolognese in una sorta di nenia morbida e dinamica assieme, tratteggiata con una naturalezza che dalla voce della titolare passa al breve assolo del pianoforte di Massetti e all’impasto timbrico espresso da tutti gli altri strumentisti coinvolti. Secondo omaggio è rappresentato dal brano “Per me è importante” (Zampaglione–Triolo–Pesce), che ravviva in maniera originale il tipico clima di marchio pop dei Tiromancino. (© Gazzetta di Parma)