The Future is a Tree

Marco Bardoscia, «The Future is a Tree», Tǔk Music 2020, 1 CD.

È il tempo a tenere uniti, in un percorso di ascolto dal carattere morbido e coinvolgente, i nove brani che Marco Bardoscia ha raccolto in questo nuovo lavoro discografico uscito nello scorso mese di febbraio. Un tempo intenso sia inteso come lo scorrere vitale dell’esistenza sia letto alla stregua di costante metamorfosi metereologica che accompagna l’esistenza degli esseri viventi.

In questo panorama l’uomo – presenza ideale ma, al tempo stesso, molto concreta – diviene osservatore, attento ai mutamenti attuali ma anche impegnato a plasmare un futuro per chi verrà dopo di noi. Uno sguardo che il contrabbassista e compositore salentino veicola attraverso un discorso musicale che si articola in due parti: la prima rappresentata da una suite di quattro brani titolati “classicamente” “Estate”, “Autunno”, “Inverno” e “Primavera”; la seconda scaturita, come annota lo stesso autore nelle note al disco, «dall’osservazione prolungata e attenta» delle mutazioni legate al clima.

Un approccio che, lungi dal rievocare superficiali considerazioni pseudo-apocalittiche, offre un’occasione di riflessione suggestiva ed evocativa. Tutto questo Bardoscia lo fa attraverso una scrittura musicale ricca e immediata, frutto di una miscela personale nutrita di intuizione melodica e gusto per armonie che mescolano con gusto misurato rimandi mediterranei – ma anche sudamericani, vedi il trascinante brano “Chorino delle foglie volanti” – e stilemi jazz.

Una materia musicale ben plasmata anche grazie al solido contribuito del pianista William Greco e del batterista Dario Congedo che, assieme al contrabbasso dello stesso Bardoscia, restituiscono i dialoghi sempre equilibrati e intensi che segnano, brano dopo brano, questa piacevole riflessione in musica. (© Gazzetta di Parma)