Thunder

Stephan Micus, «Thunder», ECM Records 2023, 1 CD.

Nato a Stoccarda nel gennaio del 1953, Stephan Micus è un musicista e polistrumentista che lavora con strumenti musicali appartenenti a tradizioni folkloriche e popolari di tutto il mondo, ai quali aggiunge la propria voce, sovente rielaborata grazie alla sovrapposizione di diverse tracce registrate nella ricerca di una peculiare dimensione polifonica.

Caratteristiche che ritroviamo anche in questo recente lavoro pubblicato per la casa discografica di Manfred Eicher, nel quale l’artista – che, a partire dagli anni Settanta, ha realizzato quasi una trentina di album – rinnova la sua personale estetica musicale attraverso nove brani originali. Si tratta di nove composizioni ideate dallo stesso autore quale tributo ad altrettante “divinità del tuono” di diverse parti del mondo e omaggiate grazie all’utilizzo di strumenti provenienti da paesi quali Tibet, India, Birmania, Borneo, Siberia, Giappone, Sud America, Gambia, Namibia, Svezia e Baviera.

Un universo musicale fatto di suoni tenuti, lunghi e profondi, distesi su percorsi melodico-armonici disegnati con passo riflessivo e denso, plasmato tra strumenti a fiato e percussioni, in una miscela timbrica che richiama una sorta di meditazione dalle atmosfere religiose e contemplative.

Così, brano dopo brano, veniamo immersi in un fluire sonoro cangiante, capace di alternare timbri differenti sgorgati da strumenti musicali più o meno esotici, come la tromba tibetana dung chen, lo strumento siberiano ki un ki, o ancora il kaukas – un’arpa a cinque corde o lira del popolo San nell’Africa meridionale – e i campanelli himalayani.

Questi e altri strumenti si alternano quali veri e propri protagonisti in un percorso di ascolto dedicato a divinità quali Thor, Raijin, Armazi, Shango, Vajrapani, Leigong, Zeus, Ihskur e Perun, instaurando un dialogo tra timbro, materia sonora e interprete estremamente profondo e interconnesso, come sottolinea lo stesso Micus: «Tutti questi strumenti hanno le loro storie, che raccontano di come sono riuscito a trovarli o come sono riusciti a trovare me. Si tratta di storie proprie degli strumenti che mi aiutano a darmi l’energia per creare musica con loro. Se potessi acquistare questi strumenti online su Amazon, per esempio, non sarebbe la stessa cosa». (© Gazzetta di Parma)