Una “classica” Bohème a Parma

Buon successo per la seconda opera del cartellone lirico del Regio

Ad attirare il pubblico che ha affollato il teatro Regio di Parma in occasione del secondo appuntamento della stagione lirica è stato uno dei più classici titoli pucciniani, proposto nell’ormai altrettanto classica regia firmata da Francesca Zambello, qui ripresa da Ugo Tessitore. Scenari tradizionali, belli e funzionali, che hanno saputo rievocare una Parigi immaginaria, disegnata con il gusto rassicurante di un’eleganza misurata ed efficace. Su questo sfondo si sono mossi i personaggi dell’opera, rievocando quella traiettoria drammaturgica che dalla giovanile spensieratezza bohémienne declina verso un dramma al tempo stesso intimo e universale. Nei panni dei principali attori di questa vicenda abbiamo trovato, tra gli altri, la Mimì di Valeria Sepe, solida nell’offrire un’interpretazione dotata forse di poche sfumature, il Rodolfo adeguato di Stefan Pop, l’esuberante Musetta di Cinzia Forte e l’efficace Marcello di Sergio Vitale. Positiva la presenza del coro preparato da Martino Faggiani, qui affiancato dalle voci bianche e giovanili dell’Ars Canto “Giuseppe Verdi” accudite da Gabriella Corsaro. Valerio Galli ha proposto una direzione nel complesso efficiente, segnata da un lato da densi slanci lirici e dall’altro da alcuni scarti ritmici tra il palcoscenico e un’orchestra nella cui amalgama sono emerse alcune finezze timbriche un poco acerbe…continua a leggere… (© Il giornale della musica)