Lunatics

Francesco D’Auria, «Lunatics», Caligola Records 2022, 1 CD

Raccolti in un disco il cui titolo è ispirato ad un volume di poesie dello scrittore statunitense Charles Simic, gli undici brani di “Lunatics” ci restituiscono la vivace fantasia espressiva scaturita dai dialoghi intessuti tra il percussionista Francesco D’Auria, titolare di questo lavoro, con il sax soprano di Tino Tracanna, la chitarra di Roberto Cecchetto e il pianoforte di Umberto Petrin.

Un quartetto originale e affiatato, impegnato in scambi segnati da differenti combinazioni strumentali, distribuite tra rapidi frammenti improvvisativi in duo e più ampie campate dialettiche nelle quali tutti i componenti di questa formazione hanno trovato lo spazio adatto alla propria espressività.

Come annota lo stesso D’Auria «la musica suonata in questo disco sintetizza alcune esperienze del mio recente passato, quelle presenti, e cerca di ipotizzare e aprire le porte al bisogno di creatività che spero alimenti il mio futuro. In questa registrazione mi avvalgo della preziosa collaborazione di tre fantastici musicisti e amici con cui è stato facile e naturale intrecciare le mie visioni e i paesaggi sonori da me proposti. L’alchimia in cui siamo stati coinvolti è frutto di una comune immaginazione che posso definire affascinante, desiderabile e, proprio per questo, facile da realizzare. I brani sono stati organizzati in modo da permettere ai musicisti quella libertà espressiva che cerchiamo continuamente e che dovrebbe farci sentire unici e speciali al di là delle doti personali o delle scelte interpretative. Tra un brano e l’altro ho voluto inserire piccole improvvisazioni in duo che definirei miniature, il resto l’ha fatto la nostra intesa, l’improvvisazione e il mistero della musica».

Un disco registrato a Lugano negli studi della RSI e dal quale scaturisce uno stile denso e garbato, attraversato da un gusto timbrico accurato e coinvolgente. Un percorso di ascolto al centro del quale troviamo un brano dal segno intenso come “Princess Linde” di Michel Godard, incastonato nella combinazione diversificata di composizioni firmate ora dal solo D’Auria – tra gli altri l’iniziale “Monetina”, oppure “I sogni di Pietro” o la lirica “I Found You” – ora composte anche dagli altri musicisti coinvolti. (© Gazzetta di Parma)