Totem

Ferdinando Romano, «Totem», Losen Records 2020, 1 CD.

Ferdinando Romano, contrabbassista e compositore originario di Benevento, ha raccolto in questo suo esordio discografico da titolare un mondo musicale vario, frutto di un percorso che miscela i frutti di diverse collaborazioni maturate nell’attuale scena jazz, ai rimandi tratti dagli studi condotti presso il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze e, successivamente, presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, coltivando indagini di ambito contemporaneo di estrazione più “classica”.

Il risultato è rappresentato dalle otto tracce che compongono questo lavoro, e che l’autore sviluppa assieme a un groppo di musicisti che comprende Tommaso Iacoviello (flicorno), Simone Alessandrini (sax soprano e alto), Nazareno Caputo (vibrafono e marimba) Manuel Magrini (pianoforte) e Giovanni Paolo Liguori (batteria).

Una compagine dalla singolare impronta timbrica arricchita dalla presenta della tromba Ralph Alessi, ospite in diversi dei brani qui raccolti. L’atmosfera di fondo che emerge dall’ascolto di questo album offre un articolato panorama della visione creativa di Romano, dove la sua personale ricerca compositiva mescola rimandi ai linguaggi variegati, riuscendo a restituire un’identità narrativa sicuramente interessante.

Dall’andamento ostinato dell’iniziale “The Gecko”, alle aperture più dilatate di “Wolf totem”, alle due parti di “Sea Crossing”, il materiale musicale viene gestito con efficace impegno dai musicisti coinvolti, impegnati ora in dialoghi serrati ora di rimbalzi dinamici in costante evoluzione. Un linguaggio personale, quello del contrabbassista, che riesce a mantenere il filo rosso di una coerenza di fondo lungo le differenti e policrome connotazioni che caratterizzano le diverse composizioni.

Una ricerca che trova nelle intuizioni melodiche del brano “Curly”, significativamente tratteggiate tra l’altro dalla tromba di Alessi, forse una delle espressioni più efficaci di una visione musicale che pare vedere in un concetto ampio di “natura” lo sfondo totemico, appunto, della propria matrice creativa. (© Gazzetta di Parma)